Scatti & Backstage
Ho avuto la possibilità di passare una bella domenica a Sirmione, la famosa città che si sviluppa su una sottile striscia di terra nella parte meridionale del Lago di Garda.
Il piacere di una passeggiata mattutina in questo sabato di metà Aprile durante il quale la primavera si sta affacciando su Serina con il suo verde brillante, il giallo acceso e il azzurro profondo. Il sentiero H04 è uno dei percorsi più belli attorno a Serina: semplice e incredibilmente panoramico: è un complemento perfetto alla Pasqua ormai alle porte. Quel senso di rinascita, di freschezza, di gioia, di ciclicità delle cose, è tutto lì in quei fiori, quegli alberi che mettono le foglie al termine dell'inverno, quel cielo e quelle nuvole che sembrano più leggere del solito.
Due immagini in una settimana, apparentemente quanto detto nell'ultimo post ha una certa base di realtà! Oggi sono uscito a fare due passi con l'idea di vedere se c'era qualcosa da fotografare. Sono uscito senza attese particolari e senza idee. Mi sarebbe stato bene persino tornare a casa senza nemmeno aver tolto il tappo dall'obiettivo.
Mi scoccia quasi un po' finire a scrivere sempre delle banalità su queste pagine, ma c'è una linea piuttosto sottile tra il sapere una cosa e il capirla, così come è sottile la linea tra il guardare e il vedere. Sfortunatamente per voi, spesso quando scrivo qualcosa è perché ho appena oltrepassato quella linea.
Faccio una grande scoperta nel dire che «la passione per la fotografia deve essere coltivata?» Direi proprio di no, in confronto la scoperta dell'acqua calda è una vera rivoluzione.
Ultimo articolo dell'anno (credo): un paio di foto scattate durante una passeggiata sulla ciclabile della Valle Brembana, in zona San Pellegrino Terme. Queste foto, scattate in un periodo di bilanci (la fine dell'anno è un po' così per tutti, non dite di no), mi fanno pensare a come sia cambiato il mio modo di fotografare, di approcciarmi alla fotografia.
Sono passati pochi giorni da quando ho parlato di tramonti a Costa Serina ed eccomi qui a vedere un altro tramonto, al termine di un pomeriggio sul Monte Poieto (a pochi chilometri da dove sono state scattate le fotografie del post precedente). Il monte Poieto è sempre una destinazione interessante perché nonostante la sua quota non particolarmente elevata e la facilità con cui è possibile raggiungere la vetta, la sua posizione rispetto alle altre montagne e alla pianura è strategica. Il Poieto è praticamente un balcone sulla pianura attorno a Bergamo, a cavallo tra Valle Brembana e Valle Seriana.
Sono pigro, in un certo senso lo sono sempre stato, ma ultimamente più del solito, quindi per questo articoletto riciclo un pensiero che ho postato su Facebook e che trovate qualche riga sotto. Quello che vi dico ora è che ho avuto la fortuna di poter passare a Roma un paio di giorni (la visita si è ridotta ad un pomeriggio/sera), quelle che trovate qui sono le fotografie che ho scattato: ovviamente il livello è quello da "turismo spinto", con la macchina fotografica al collo per fotografare tutto senza una particolare logica :)
«Sapete, è geniale questa cosa che i giorni finiscono. E’ un sistema geniale. I giorni e poi le notti. E di nuovo i giorni. Sembra scontato, ma c’è del genio. E là dove la natura decide di collocare i propri limiti, esplode lo spettacolo. I tramonti» - Alessandro Baricco, Oceano Mare
Abito a Serina, paese dai mille lati positivi ma che tra essi, purtroppo, non offre quello di essere un buon posto per vedere i tramonti. E' forse per questo che il fatto di lavorare spesso in pianura mi porta a rimanere sempre colpito quando la mattina o la sera ci si trova di fronte a quel bel cerchio perfetto poco sopra l'orizzonte: è sempre un momento quasi... Mistico.
Un'uscita inaspettata in questo Agosto 2021. Dico inaspettata perché fino al giorno prima di esserci stato, non sapevo nemmeno dell'esistenza di questi "Laghi di Cardeto".
Questi piccoli e graziosi laghi alpini naturali, situati in valle Seriana nella zona di Gromo, sono raggiungibili attraverso il sentiero CAI 233/233A che, dopo una prima parte in un bel bosco di pini e faggi, permette di attraversare una vallata incredibilmente aperta e con un panorama magnifico sulle cime più alte delle Orobie.
Cinque Terre, cinque giorni: se provate a leggere online suggerimenti su come visitare questa splendida parte dell’Italia troverete pareri contrastanti. C’è chi dice che si visitano in un giorno, chi dice in tre, chi dice che bisogna tornarci più volte.
Non so quale sia il modo (o la tempistica) migliore per godersi questo luogo, ma sicuramente ho avuto tempo a sufficienza per apprezzarlo davvero. In 5 giorni (e 140km su e giù per scalinate e sentieri) è stato possibile vedere Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore in momenti della giornata diversi e apprezzarne sia la bellezza paesaggistica sia i lati più intimi.
Era da un po’ che non andavo in Alben, almeno non zaino in spalla con l’obiettivo di passare una giornata tra i sentieri della ‘mia montagna di casa’.
Ecco quindi che sfruttando la combinazione miracolosa tra giornata di ferie (grazie San Gottardo) e la giornata di sole, ho messo un paio di panini nello zaino e mi sono incamminato.
Sono partito da Serina, prendendo il sentiero direttissimo (502 CAI) che porta prima sulla pista di Valpiana e poi su, dritto per dritto, fino al passo Sapplì. Ho visto spesso questa piccola radura, ma credo che tra tutte questa sia stata la volta in cui l'ho vista con l'abito migliore: un abito fatto di macchie di neve, tappeti di fiori ed una luce limpidissima.
Ammetto che volevo intitolare questo articolo "snow flames", ma mi sono reso conto che era uno di quei classici casi in cui si usa l'inglese senza motivo, solo perché 'fa figo'. Quindi ecco un po' di orgoglio italiano in questo ossimoro che ben descrive la prima cosa a cui ho pensato quando ho visto la scena che ho fotografato mentre stavo andando al lavoro.
La mia passione per la fotografia, così come praticamente tutte le mie passioni è decisamente altalenante: posso non toccare una macchina fotografica per settimane, poi scatta una molla e allora per un po’ “riaffondo” in questo mondo.
Inverno a Serina: questa volta è arrivato davvero. E' facile vedere un po' di ironia in questa neve arrivata a inizio Dicembre, in un momento dove la gente non può sciare, non può andare in vacanza e non può nemmeno spostarsi troppo. Ma ancora una volta (scusate la banalità) la natura è come se ci mostrasse un bel cartello con disegnato un dito medio e scritto che se ne sbatte altamente di quello che il genere umano pensa e dei suoi programmi...
No, non ero ubriaco mentre ho scattato questa fotografia però si, non è a fuoco: o meglio lo è solo in parte e per questo motivo non ero sicuro di pubblicarla ma alla fine, guardandola bene, il solo fatto di essere riuscito a realizzarla compensa la 'delusione' del difetto di fuoco: quindi eccola qui.
Alcune fotografie scattate oggi durante una camminata sul sentiero che da Fuipiano porta sul monte Resegone, in una giornata di foglie gialle, autunno, freschetto e nebbia
Poco prima (o poco dopo, non ricordo) aver scattato questa fotografia, stavo scherzando con i miei compagni di camminata riguardo al fatto che sembrava di essere all'interno dello wallpaper di Windows XP, ma con la nebbia. Se avete capito al volo di quale immagine sto parlando, significa che anche voi avete vissuto già un certo numero di primavere; ma se così non fosse (perché avete avete una cattiva memoria o siete troppo giovani, maledetti) allora qui potete capire meglio a cosa mi sto riferendo.
Bergamo in autunno: beh Bergamo è magnifica in ogni stagione, i colori autunnali possono essere la ciliegina sulla torta.
Era da tanto tempo che mi mancava la voglia di scattare fotografie. Ne ho scattata qualcuna, ma solo perché mi sono imbattuto in scene nelle quali mancava praticamente solo il cartello «fotografa qui». Probabilmente questa pandemia ha influito: mentre pensavo a cosa scrivere mi è venuta in mente la scena del Titanic in cui l'orchestra si mette a suonare in mezzo ai passeggeri nel panico. Certo: se quello che sai fare è suonare, allora suoni. Suoni anche se sei sul Titanic che ha appena fatto centro con un iceberg; suoni per te e magari per gli altri. Peccato che la musica non sia di particolare aiuto su una nave che sta affondando. O forse si?
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