Scatti & Backstage
Sono passati pochi giorni da quando ho parlato di tramonti a Costa Serina ed eccomi qui a vedere un altro tramonto, al termine di un pomeriggio sul Monte Poieto (a pochi chilometri da dove sono state scattate le fotografie del post precedente). Il monte Poieto è sempre una destinazione interessante perché nonostante la sua quota non particolarmente elevata e la facilità con cui è possibile raggiungere la vetta, la sua posizione rispetto alle altre montagne e alla pianura è strategica. Il Poieto è praticamente un balcone sulla pianura attorno a Bergamo, a cavallo tra Valle Brembana e Valle Seriana.
Sono pigro, in un certo senso lo sono sempre stato, ma ultimamente più del solito, quindi per questo articoletto riciclo un pensiero che ho postato su Facebook e che trovate qualche riga sotto. Quello che vi dico ora è che ho avuto la fortuna di poter passare a Roma un paio di giorni (la visita si è ridotta ad un pomeriggio/sera), quelle che trovate qui sono le fotografie che ho scattato: ovviamente il livello è quello da "turismo spinto", con la macchina fotografica al collo per fotografare tutto senza una particolare logica :)
«Sapete, è geniale questa cosa che i giorni finiscono. E’ un sistema geniale. I giorni e poi le notti. E di nuovo i giorni. Sembra scontato, ma c’è del genio. E là dove la natura decide di collocare i propri limiti, esplode lo spettacolo. I tramonti» - Alessandro Baricco, Oceano Mare
Abito a Serina, paese dai mille lati positivi ma che tra essi, purtroppo, non offre quello di essere un buon posto per vedere i tramonti. E' forse per questo che il fatto di lavorare spesso in pianura mi porta a rimanere sempre colpito quando la mattina o la sera ci si trova di fronte a quel bel cerchio perfetto poco sopra l'orizzonte: è sempre un momento quasi... Mistico.
Un'uscita inaspettata in questo Agosto 2021. Dico inaspettata perché fino al giorno prima di esserci stato, non sapevo nemmeno dell'esistenza di questi "Laghi di Cardeto".
Questi piccoli e graziosi laghi alpini naturali, situati in valle Seriana nella zona di Gromo, sono raggiungibili attraverso il sentiero CAI 233/233A che, dopo una prima parte in un bel bosco di pini e faggi, permette di attraversare una vallata incredibilmente aperta e con un panorama magnifico sulle cime più alte delle Orobie.
Cinque Terre, cinque giorni: se provate a leggere online suggerimenti su come visitare questa splendida parte dell’Italia troverete pareri contrastanti. C’è chi dice che si visitano in un giorno, chi dice in tre, chi dice che bisogna tornarci più volte.
Non so quale sia il modo (o la tempistica) migliore per godersi questo luogo, ma sicuramente ho avuto tempo a sufficienza per apprezzarlo davvero. In 5 giorni (e 140km su e giù per scalinate e sentieri) è stato possibile vedere Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore in momenti della giornata diversi e apprezzarne sia la bellezza paesaggistica sia i lati più intimi.
Era da un po’ che non andavo in Alben, almeno non zaino in spalla con l’obiettivo di passare una giornata tra i sentieri della ‘mia montagna di casa’.
Ecco quindi che sfruttando la combinazione miracolosa tra giornata di ferie (grazie San Gottardo) e la giornata di sole, ho messo un paio di panini nello zaino e mi sono incamminato.
Sono partito da Serina, prendendo il sentiero direttissimo (502 CAI) che porta prima sulla pista di Valpiana e poi su, dritto per dritto, fino al passo Sapplì. Ho visto spesso questa piccola radura, ma credo che tra tutte questa sia stata la volta in cui l'ho vista con l'abito migliore: un abito fatto di macchie di neve, tappeti di fiori ed una luce limpidissima.
Ammetto che volevo intitolare questo articolo "snow flames", ma mi sono reso conto che era uno di quei classici casi in cui si usa l'inglese senza motivo, solo perché 'fa figo'. Quindi ecco un po' di orgoglio italiano in questo ossimoro che ben descrive la prima cosa a cui ho pensato quando ho visto la scena che ho fotografato mentre stavo andando al lavoro.
La mia passione per la fotografia, così come praticamente tutte le mie passioni è decisamente altalenante: posso non toccare una macchina fotografica per settimane, poi scatta una molla e allora per un po’ “riaffondo” in questo mondo.
Inverno a Serina: questa volta è arrivato davvero. E' facile vedere un po' di ironia in questa neve arrivata a inizio Dicembre, in un momento dove la gente non può sciare, non può andare in vacanza e non può nemmeno spostarsi troppo. Ma ancora una volta (scusate la banalità) la natura è come se ci mostrasse un bel cartello con disegnato un dito medio e scritto che se ne sbatte altamente di quello che il genere umano pensa e dei suoi programmi...
No, non ero ubriaco mentre ho scattato questa fotografia però si, non è a fuoco: o meglio lo è solo in parte e per questo motivo non ero sicuro di pubblicarla ma alla fine, guardandola bene, il solo fatto di essere riuscito a realizzarla compensa la 'delusione' del difetto di fuoco: quindi eccola qui.
Alcune fotografie scattate oggi durante una camminata sul sentiero che da Fuipiano porta sul monte Resegone, in una giornata di foglie gialle, autunno, freschetto e nebbia
Poco prima (o poco dopo, non ricordo) aver scattato questa fotografia, stavo scherzando con i miei compagni di camminata riguardo al fatto che sembrava di essere all'interno dello wallpaper di Windows XP, ma con la nebbia. Se avete capito al volo di quale immagine sto parlando, significa che anche voi avete vissuto già un certo numero di primavere; ma se così non fosse (perché avete avete una cattiva memoria o siete troppo giovani, maledetti) allora qui potete capire meglio a cosa mi sto riferendo.
Bergamo in autunno: beh Bergamo è magnifica in ogni stagione, i colori autunnali possono essere la ciliegina sulla torta.
Era da tanto tempo che mi mancava la voglia di scattare fotografie. Ne ho scattata qualcuna, ma solo perché mi sono imbattuto in scene nelle quali mancava praticamente solo il cartello «fotografa qui». Probabilmente questa pandemia ha influito: mentre pensavo a cosa scrivere mi è venuta in mente la scena del Titanic in cui l'orchestra si mette a suonare in mezzo ai passeggeri nel panico. Certo: se quello che sai fare è suonare, allora suoni. Suoni anche se sei sul Titanic che ha appena fatto centro con un iceberg; suoni per te e magari per gli altri. Peccato che la musica non sia di particolare aiuto su una nave che sta affondando. O forse si?
Giornata ventosa oggi: era da parecchio che non vedevo un vento così sferzante. Se ci fate caso c'è sempre un giorno ad inizio autunno ventoso a cui spesso ne corrisponde un altro in primavera: non so se ci sia qualche spiegazione meteorologica, ma è una cosa che mi pare di aver notato più volte nel corso degli anni.
E' circa mezzogiorno, in tavola c'è già la polenta.
Guardo fuori dalla finestra e vedo verso nord-est uno sprazzo di cielo blu. La cosa un po' mi sorprende perché è da un paio di giorni che il cielo sta buttando giù secchiate d'acqua... Ma non ci faccio troppo caso e assalto la polenta.
La cometa Neowise (meglio nota come C/2020 F3) è la compagna dei più mattinieri in questa prima parte di Luglio. Non che io sia un mattiniero, ma non potevo perdermi questo spettacolo del cielo.
Non ricordo molti dei disegni che ho fatto quando ero piccolo, non ho mai avuto un grande rapporto con i pastelli, i pennarelli e tutto il resto; ma senza dubbio uno di quelli che ricordo è quello che avevo realizzato per la cometa del 1997, la famosa Hale-Bopp. Ricordo persino di aver attaccato quel disegno alla porta di camera mia… Non ricordo di aver mai appeso nient’altro.
E' da un po' che ho scattato questa fotografia, ma non l'avevo postata perché ritenevo di non averla ancora "capita".
La considero ambigua: in questi giorni di emergenza a seconda del momento in cui la guardo, intravedo un senso di grande nostalgia o un sussulto di speranza.
C'è una cosa che rende le domeniche diverse dagli altri giorni. Una cosa che mi fa arrabbiare, non perché sia una cosa negativa in sé stessa, ma perché questa cosa non dovrebbe essere una peculiarità delle domeniche: la domenica ci si guarda intorno.
E' esattamente quanto è successo nel momento in cui sono passato davanti alla finestra del salotto e guardando distrattamente attraverso i vetri ho visto la cima del Monte Castello leggermente innevata ed abbracciata dalle nuvole, in un modo che non solo mi è sembrato particolarmente delicato, ma anche visivamente bilanciato: una buona ricetta per una fotografia.
Per l'utilizzo delle immagini presenti su questo sito, chiedo cortesemente di scrivermi un'email
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