Oggi la giornata inizia con una visita al centro di Udine: molto carina Piazza Libertà; non è difficile fantasticare e pensare di essere a Venezia, manca giusto il campanile di San Marco e i rumori dei canali. Piacevole anche la vista dal castello, un’ultima possibilità per vedere le montagne da cui sono arrivato e la pianura che mi resta da coprire.
Dopo aver girellato un po’ senza una meta particolare arriva il momento di cominciare a pedalare per l’ultima volta: direzione Palmanova. Prima di raggiungere questa cittadina dalla geometria molto particolare (l’intera cittadina ha una pianta di una stella a 9 punte con al centro una grande piazza esagonale e tre porte monumentali d’accesso) ad un certo punto resto colpito dall’assoluto silenzio che sento percorrendo una stradina di campagna, non molto diversa da una di quelle che ieri sembrava non finire mai. Come cambiano le cose con il sole: quello che ieri mi sembrava noioso oggi merita uno stop. Fermarsi in mezzo alla strada per apprezzare il silenzio assoluto e ammirare un rettilineo che procede davanti e dietro di me senza vederne la fine: sarebbe bello avere sempre questa capacità di notare e apprezzare la bellezza.
Dopo un breve stop a Palmanova riparto alla volta di Aquileia, ma a colpirmi davvero è il piccolo borgo di Strassoldo: non che ci sia nulla di incredibile da vedere ma è un piccolo borgo davvero grazioso e che merita almeno qualche minuto per una visita e per fermarmi a fotografare un gatto che dorme placido sui gradini di casa.
Ad Aquileia ci arrivo dopo poco: vedo alcuni resti romani fuori dal paese in fase di restauro: l’idea iniziale era di fermarmi a dare un’occhiata ma ormai sento che il mare è vicino e la voglia di vederlo supera quella di fermarsi, i resti romani li visiterò la prossima volta.
Grado ormai è vicina, inconsapevolmente aumento il ritmo delle pedalate, la velocità. Sento che la vista del mare me la sono guadagnata, sono curioso di vedere la mia reazione alla vista della costa. Finalmente arrivo al ponte che attraversa la laguna di Grado, sento di essere arrivato, le mani vanno da sole sul casco, quasi a sottolineare un senso di incredulità che non pensavo di provare. Sono arrivato davvero! Sono partito quasi al confine con la Germania e sono arrivato sull’Adriatico!
Finito il ponte manca davvero poco alla fine della ciclabile, forse un kilometro. Ma so anche che il finale è tutto tranne che scenografico: la ciclabile finisce in una rotonda, nemmeno una rotonda di quelle belle ad essere sinceri. Ma va bene così e va bene anche che a meno di 60 secondi dall’arrivo cominci a piovere: è bello pensare che anche la pioggia, in un certo senso anche lei compagna di viaggio, abbia voluto festeggiare il raggiungimento di questo traguardo.
E’ stata un’avventura, sicuramente non estrema o di quelle su cui scrivere un libro, ma è stato bello viverla!