Scatti & Backstage

La giornata comincia con una visita a Bad Gastein. Ieri con il freddo e il maltempo la voglia di uscire per visitare il paese non era molta ma oggi mi sembra un vero peccato ripartire senza vedere cosa ha da offrire il paese che mi ha ospitato per la notte.

Bad Gastein è difficile da descrivere: mi ricorda un po’ Saint Moritz per la quantità e la dimensione degli hotel di lusso, mi ricorda un po’ San Pellegrino per il tema ricorrente delle terme e non so perché mi ricorda anche un po’ Sanremo, forse per quel mood un po’ ‘elegante e retrò’. Mi ha fatto piacere dare una sbirciata in giro, anche se per pochi minuti.

Già perché poi oggi la giornata è definita da due dettagli: il primo è che devo prendere un treno (per attraversare il Tauernschleuse) e il secondo è che oggi sono previsti 90km quindi so che, se voglio un po’ godermi la pedalata, non posso permettermi di perdere troppo tempo di prima mattina.

Dopo qualche kilometro di leggera salita nella zona che, più di tutte le altre che ho visto in questo viaggio, ha il sapore dell'alta montagna (mi sembrava di essere a Carona), raggiungo la stazione di Bockstein dove mi attende il treno che, dopo aver percorso un tunnel in circa 10 minuti, mi porta a Mallnitz dove incomincia la mia discesa.

Qualcuno bravo a scrivere di fantascienza potrebbe parlare di questo tunnel come una specie di wormhole che porta in un universo parallelo: già perché mentre a Bockstein il cielo era grigio e le montagne scure, a Mallnitz il sole ha accolto lo sferragliare del treno e una vallata ampia e luminosa offre l’impressione che in ogni momento, da dietro un albero, potessero apparire Heidi, Peter e tutte le famigerate caprette che fanno “ciao”.

Con il senno di poi posso dire senza ombra di dubbio che stava per iniziare il tratto più bello dell’intera ciclabile: se in paradiso ci sono le biciclette non dev’essere molto diverso da così. Una lunga discesa parte da Mallnitz e perde pendenza mano a mano ci si avvicina al fondovalle. Vedo tutto intorno a me panorami magnifici: sembra di pedalare dentro ad una cartolina a tal punto che devo forzarmi a non fermarmi a scattare fotografie ogni cento metri. Il rischio è di non arrivare più a destinazione. 

Dopo aver passato Spittal an der Drau inizio a sentire un languorino e decido che è ora di fermarsi a mangiare e a riposare un po’. La ciclabile attraversa una serie di piccoli paesini: in uno, da lontano, vedo una piccola chiesa bianca che già da lontano attira la mia attenzione. Decido di fermarmi a fianco della chiesa con vista sulle montagne e fiori tutt'intorno: un vecchio tavolo di legno e ferro battuto sembra il posto perfetto per mangiare; l’albero davanti all’ingresso in mezzo ad un prato con l’erba tagliata da poco il posto perfetto per riposare un po’. Un momento davvero piacevole: uno di quelli che ricarica non solo il corpo ma anche l’anima.

Si riparte ed ora a fare compagnia per parecchi kilometri (sarà la compagna di viaggio fino a domani) è la Drava, un fiume lento e pacifico che trasmette un senso di grande tranquillità: mi sono fermato più volte sugli argini per ammirarlo ed ascoltarlo.

Meta finale di oggi è la città di Villach: tra quelle che ho visitato senza dubbio quella più vivace. In serata, dopo cena, mi imbatto persino in uno spettacolo di luci, musica e fontane sul fiume: dubito sia così, ma mi piace pensare che fosse parte di una specie di ‘evento di benvenuto’ per il sottoscritto 😀

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