tecnica & approfondimenti

La profondità di campo, senza nemmeno che sapessi come si chiamasse, è uno dei motivi per cui ho acquistato la mia primareflex. Vi spiego perché. Mi è sempre piaciuto guardare fotografie e quelle che hanno sempre attirato la mia attenzione sono quelle in cui il soggetto é perfettamente nitido e a fuoco mentre lo sfondo è piacevolmente sfuocato.

Piccola profondità di campoEcco, giocare con il valore del diaframma (possibilità sempre offerta da una fotocamera reflex) significa aumentare o diminuire questo livello di sfocatura dello sfondo, proprio perché agiamo sulla profondità di campo. La profondità di campo, quindi è la “quantità di spazio” che nella fotografia sarà perfettamente a fuoco.

Tutto quello che ricadrà fuori dalla zona della profondità di campo sarà sfuocato. Diaframmi “aperti” (espressi da numeri piccoli: f/1,4 o f/2.8 etc ) daranno profondità di campo piccole (quindi uno sfondo sfuocato), diaframmi “chiusi” (espressi da numeri grandi: f/16, f/22 etc) daranno profondità di campo molto più elevate (sfondo poco sfuocato). Sono il primo a dire che se non sapessi cosa è la profondità di campo, questa breve spiegazione non mi avrebbe chiarito le idee. Quindi faccio un esempio cercando di essere più chiaro. Come il diaframma influenza la profondità di campo

Immaginate di essere in giardino e che volete fare una fotografia di un vostro amico/a. Voi siete distanti 3 metri dal vostro soggetto e il vostro soggetto è a 5 metri da alcuni alberi che fanno da sfondo. Supponiamo anche che stiate utilizzando il vostro obiettivo 18-55 alla massima estensione, quindi a 55mm. Ok, ora cominciamo a ragionare sulla profondità di campo. Se utilizzate un diaframma di f/5.6 gli alberi dello sfondo saranno sfuocati, mentre, invece, se ad esempio utilizzerete un diaframma di f/22 tutto sarà perfettamente nitido, partendo dal vostro soggetto fino alle foglie dell'albero dello sfondo. Quindi, lo ripeto ancora: più il valore di diaframma è piccolo (ossia più il diaframma è aperto): f/1.4, f/2.8 etc), più l'obiettivo tende a sfuocare lo sfondo (e di conseguenza sarà più difficile la messa a fuoco)

Ci sono altri due parametri che influiscono sulla profondità di campo. Il primo è la distanza tra la fotocamera e il soggetto (soggetto che avete messo a fuoco). A parità di diaframma più il soggetto è vicino alla vostra macchina fotografica, più la profondità sarà ridotta. Il secondo è la lunghezza focale (ve la ricordate?). All'aumentare della lunghezza focale, infatti, diminuisce la profondità di campo. Ad esempio, a parità di diaframma e di distanza soggetto/fotocamera un obiettivo da 105 mm darà una profondità di campo molto inferiore rispetto ad un obiettivo da 35mm, in altre parole con un obiettivo da 105mm sarà molto più semplice ottenere uno sfondo sfuocato rispetto ad un 35mm.

 

Un ultimo riepilogo riguardante la profondità di campo:

 

Come ottenere una piccola profondità di campo (in altre parole come ottenere un soggetto a fuoco e uno sfondo sfuocato)

Usare diaframmi aperti (valori di diaframma piccoli)

Usare lunghezze focali lunghe

Avvicinarsi al soggetto

 

Ovviamente i tre parametri si possono combinare per “dosare” l'effetto. Al contrario se volete che tutto sia ben "nitido" potete usare questa regola al contrario, ossia usare diaframmi chiusi, e/o lunghezze focali corte, e/o allontanarsi dal soggetto.

Approfondimenti:

Lunghezza focale

Apertura del diaframma

La messa a fuoco: i piani

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