Paesaggi
Con quasi 180000 passi e più di cento chilometri nelle gambe, questa vacanza a Baska non si può certo dire che sia stata all'insegna del poltrire e del cuocere sotto al sole della Croazia. Ma questo non significa assolutamente che non sia stata più che positiva, anzi, tutt'altro.
Ogni passo, ogni kilometro, ogni maledizione tirata arrancando in salita sotto il sole sono serviti. Sono serviti per vedere un tramonto magnifico, un mare di un blu che non avevo mai visto, un panorama da togliere il fiato, un luogo che il fiato lo toglieva letteralmente (con un vento incredibile), una birra nel posto più spartano in cui si possa prendere una birra (ma forse anche il migliore) e tante, tante altre cose.
Qualche giorno fa, mentre ero in ufficio, è arrivata la pausa caffè e parlando con i colleghi del più e del meno ad un certo punto è uscita una frase tipo: “si ma se sono del tutto a posto non li prendiamo”.
Questa mattina dopo tanto tempo (credo più di un anno) ho tolto dal garage la mountain bike: non so esattamente quale sia stata la molla che mi è scattata in testa, ma mentre stavo guidando ho visto un ciclista (come ne vedo ogni giorno) e mi sono detto: “bici, bella idea”.Essere un ciclista della domenica, o meglio un pessimo ciclista della domenica, offre un grande vantaggio: non vai mai forte a sufficienza da non avere tempo di guardarti in giro.
Sono sempre stato piuttosto diffidente rispetto ad instagram, nel senso che l'ho sempre considerato un po' il "bassofondo" della fotografia, ma come per ogni cosa l'ignoranza è fonte di incomprensioni: la mia recente registrazione ad instagram mi ha portato a cambiare opinione su questo social. Scegliendo bene chi seguire è possibile veramente vedere immagini di un certo livello oltre che trovare spunti e idee interessanti. E' proprio da un'immagine trovata su Instagram del disgelo dei Laghi Gemelli che mi è arrivata l'idea per un'uscita: i Laghetti di Ponteranica, sul Monte Avaro.
In un anno di solito ci sono 2/3 giorni in cui le condizioni meteo fanno in modo che ovunque punti l'obiettivo trovi una fotografia. Beh credo che oggi sia uno di quei giorni. Spostandomi da una sede all'altra di lavoro sono passato da Valpiana (frazione di Serina - BG) e letteralmente accostando l'auto a bordo strada e puntando la Fujifilm che fortunatamente porto sempre con me ho potuto scattare quest'immagine.
Le albe sono tutte diverse, quasi sempre è una fortuna, qualche volta beh... Un po' meno.
Ieri sono rimasto assolutamente colpito da una vista che mi si è presentata davanti agli occhi andando al lavoro: in questo periodo di prolungato bel tempo le albe sono spesso veramente belle ed il fatto che siano così da tanti giorni porta a guardarle con occhi diversi.
Ho la netta sensazione che questa immagine sia una di quelle che piace davvero tanto a me ma che non dica molto a chi la guarda (anche se spero non sia così). Sono uscito con l'intenzione di fotografare "il vento" e sono tornato con uno scatto che mostra un'interazione tra vento e luce: a Valpiana tutto è possibile!
Nei boschi il tempo spesso il tempo, o la percezione di esso, spesso non è più lineare: se la stagione è tranquilla (magari d'estate), l'ambiente può rimanere uguale a se stesso (o quasi) per giorni, come se il tempo si fermasse. Poi d'improvviso scatta una molla e nel giro di pochi giorni o a volte persino poche ore, cambia tutto.
The best camera is the one you have with you
-Chase Jarvis-
Per coloro che non masticano l'inglese questa frase si può tradurre con: "la macchina fotografica migliore è quella che hai con te".
Queste foto, con il loro incredibile ritardo nella pubblicazione (quasi tre mesi) sono l'occasione perfetta per parlare di alcune questioni che ruotano attorno alla mia passione per la fotografia.
Ecco, parto proprio dalla parola "passione"...
Visto che la fine dell'anno è tempo di bilanci, ripercorrendo i mesi e, perché no, gli anni passati, una cosa mi risulta evidente. Ho incasinato forse irrimediabilmente questa mia passione: ormai realizzo quasi solo fotografie che, in tutta sincerità, non mi interessano minimamente, semplicemente perché amici, amici di amici, zii di amici di amici (etc etc) mi chiedono di scattare fotografie a qualsiasi cosa solo perché vengo riconosciuto come "quello con la macchina fotografica bella".
Ci sono due cose che in ferie ti fanno sentire davvero bene: una la conoscevo già ed è il fatto di togliere la sincronizzazione delle email sullo smartphone e la seconda è quella di non dover indossare l'orologio.
Quest'ultima è una cosa che ho scoperto per caso: visto che il mio orologio da sport è in assistenza, in questa passeggiata nelle valli intorno a Carona ho deciso di non mettere nulla: il risultato è incredibilmente positivo. Sembra una stupidata, ma gustarsi la giornata senza nemmeno sapere che ore siano è una sensazione incredibilmente liberatoria. Se a questo si aggiunge che il contesto in cui ci si muove è magnifico beh, la giornata non può che essere davvero al top.
Ieri (13 Agosto 2017 ndr) ho fatto una camminata in montagna classica delle mie estati: quella dei laghi di Carona in alta Valle Brembana. Potrei stare qui a raccontare quanto siano belli questi laghi, quanto sia piacevole il sentiero e bla bla bla, ma finirei per dire cose già dette in altri articoli o ovvietà. Per questo motivo mi limito a riportare il testo di una lapide posta su una chiesetta che si trova a soli 5 minuti di cammino dal rifugio Laghi Gemelli, ma che nonostante questo riceve una frazione infinitesimale delle visite, come se quelle ultime centinaia di passi fossero qualcosa di improponibile per i più.
Giusto un paio di settimane fa scrivevo di come i colori della primavera fossero in ritardo rispetto al calendario... Ma come in un matrimonio, nel quale la sposa si fa sempre attendere prima di apparire in tutta la sua bellezza, così anche la natura si è presentata con un po' di ritardo al suo appuntamento con la primavera astronomica.
Questo weekend il bel tempo mi ha permesso di girare un po' tra Cornalba, Costa Serina, Lepreno, Serina e Corone per catturare parte del tripudio di colori che in questi giorni si sta verificando attorno agli 800-1000m sul livello del mare.
E' abbastanza raro che mi riservi il sabato mattina per 'non fare nulla', infatti spesso si traduce in un momento "cuscinetto" per andare a completare quelle piccole/grandi cose che non ho potuto fare in settimana. Ma con i vari impegni recenti mi sono reso conto che se ogni tanto non prendo l'occasione di dire in maniera categorica: "oggi pausa" il risultato è che, fondamentalmente, la mia testa è nella routine di tutti i giorni 7 giorni su 7.
Una delle cose più belle dell'inverno oltre ai paesaggi innevati e alle luci, sono i tramonti. Non so se è una cosa che ho noto solo io o se magari è pura suggestione, ma la mia impressione è che mediamente nelle nostre zone i tramonti invernali siano più belli di quelli estivi. Ho anche provato a darmi una spiegazione, non sono sicuro che sia corretta ma nella mia mente sta in piedi.
In questa limpida giornata autunnale ho deciso di sfruttare i magnifici colori della natura per qualche scatto. Era da un po' che non facevo un'uscita di questo tipo, girovagando senza una meta precisa, seguendo solamente "l'ispirazione" di colori o forme che attiravano la mia attenzione. Il "set" è stato una sorta di "grande panettone" nei dintorni di Serina, chiamato simpaticamente "Polenta" che ha un ambiente piuttosto diverso da quelli a cui siamo abituati in zona. Un territorio molto roccioso (era sfruttato fino a non troppo tempo fa per operazioni minerarie) e piuttosto "selvaggio" nel quale i colori quindi diventano più intensi del solito. Il Sole, piuttosto basso sull'orizzonte e con una luce decisamente secca che ha creato contrasti decisamente netti: una variabile in più con la quale "giocare" e con la quale mettere alla prova la K3.
Per l'utilizzo delle immagini presenti su questo sito, chiedo cortesemente di scrivermi un'email
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