Quei quattro gatti che leggono questo blog (o che magari guardano solo le foto dato che molti sono stranieri), si saranno resi conto che quando comincio a fotografare un soggetto poi esso diventa il soggetto di almeno due o tre articoli. Beh... Vi assicuro che è una cosa casuale e non voluta.
Ad esempio se oggi pubblico un'altra fotografia di uno spettacolo pirotecnico è solamente perché ce ne sono stati due in meno di una settimana ed entrambi a meno di 20 km da casa mia... Potevo forse perdermeli? Nossignore! Quindi questa volta mi sono recato a Dossena, località nella quale in occasione di una ricorrenza religiosa (il "Madunù") si svolgono grandi festeggiamenti, con tanto di fuochi, falò e botti in genere. L'intenzione con la quale mi sono presentato è stata quella di sperimentare. A dire il vero questa immagine non è frutto di una sperimentazione inedita, infatti avevo già provato una cosa del genere durante un altro spettacolo pirotecnico, ma questa volta, grazie alle considerazioni fatte la volta precedente ho potuto fare meglio. Questa "tecnica" infatti ha un limite, funziona solo con le prime fotografie di uno spettacolo pirotecnico dato che non va molto d'accordo con il fumo (a meno di un grande lavoro di postproduzione). Le fasi sono tre: mettere la macchina fotografica su un cavalletto stabile e fare uno scatto a bassi ISO e lunghi tempi di esposizione in modo da avere un'immagine luminosa e nitida del panorama. Nel caso ci siano delle luci troppo intense nella scena, è una buona idea effettuare anche un secondo scatto esponendo per le luci (come ho fatto per questa immagine). In seguito, a spettacolo iniziato e senza muovere la macchina fotografica e/o il cavalletto, fotografare il fuoco d'artificio cercando di esporlo al meglio, senza interessarsi del panorama. Il terzo step si svolge davanti al computer infatti si devono fondere le immagini tramite il metodo di fusione "lighten" che consiste nel rendere trasparenti le zone più scure dell'immagine del livello superiore ("più scure" ovviamente in rapporto al livello sottostante). Sicuramente, dato il profondo intervento in camera chiara, molti storceranno il naso di fronte ad un'immagine realizzata in questo modo infatti, si può tranquillamente dire che quanto visto in questa immagine non è mai esistito, almeno filosoficamente parlando. Ma oggi mi sento più fotografo che filosofo, quindi va bene così... :)